venerdì 5 luglio 2013

Tripadvisor: i giudizi sono affidabili?

Così chiosa un articolo apparso sul numero 15 di Panorama, pubblicato lo scorso 3 aprile 2013 e che mi ha fatto subito pensare ad un paio di chef che proprio di recente si sono lamentati con il sottoscritto per i giudizi "emessi" sul loro lavoro da parte di qualche cliente scontento.
Internet sta acquisendo la credibilità che aveva (ha?) la televisione circa venti anni fa: se lo dice la tv allora deve essere vero. Potenzia dei media! Sulla rete, però, questa credibilità sta sfiorando livelli mai raggiunti dal tubo catodico. La rete, dicono i suoi più ferventi sostenitori, è democrazia allo stato puro, permette a tutti (anche a me, in effetti) di esprimere la propria opinione e cosa c'è di meglio di una raccolta di opinioni che forma, nel suo complesso, una reputazione, così come avviene per esempio su ebay?
Diciamo niente di male, anzi. Ma se il sistema permette storture, permettetemi di sottolinearle e di condividere con voi i miei dubbi su di esso. Cominciamo con il dire che sono i proprietari stessi dei ristoranti - così scrivono Gianluca Ferraris e Marco Morello di Panorama - ha spingere i clienti affinché scrivano recensioni positive. In cambio offrono servizi extra, come dessert o colazioni gratuite. Io, personalmente, ho raccolto lo sfogo di uno chef, furioso per la richiesta di sconto sul conto della cena richiesto da un cliente in cambio di una recensione positiva. Immaginate cosa può succedere se lo sconto non viene concesso?
Ma oltre ai clienti, ci sono altri problemi. Alcuni ristoratori/albergatori - continua l'articolo - vengono contattati da sedicenti società di servizi che sostengono di poter fornire 20 recensioni da quattro o cinque pallini in cambio di € 3.000,00! Un ristorante etnico di Milano ha richiesto un preventivo per un nuovo sito web e ha trovato (inclusa) una lista di possibili commenti entusiastici. All'opposto una pensione di Rimini che ha rifiutato l'approccio di un agente di commercio si è vista arrivare sul proprio profilo sei sonore bocciature...mentre il suo dirimpettaio veniva elogiato dalla stessa mano con giudizi eccellenti.
L'anonimato - che TripAdvisor protegge a spada tratta - permette questo e altro. Secondo Aldo Cursano, vicepresidente della Fipe-Confcommercio, il 33% delle recensioni pubblicate da TripAdvisor e altri portali sono false e su questa base hanno avviato un tavolo di confronto con il portale.
I responsabili di TripAdvisor, ovviamente, difendono la propria creatura sostenendo che il 98% delle recensioni sono attendibili, richiedendo a chi rilascia commenti fasulli nome, cognome, email e una "autocertificazione" di visita avvenuta (ma, non trattandosi di un atto pubblico, a dichiarare il falso a TripAdvisor non si rischia molto...).
Diciamo la verità: se tutto fosse così perfetto, allora non si spiega come mai nell'ottobre del 2011 il Tribunale civile di Parigi ha condannato TripAdvisor ed Expedia a pagare una multa di € 430 mila per "pratiche commerciali ingannevoli". Oppure non si spiega nemmeno come mai una rivista autorevole come il "Times", nel febbraio del 2012 scriva che nelle pagine inglesi di TripAdvisor le recensioni false o fuorvianti abbiano raggiunto "livelli epidemici"...al punto che l'ASA apre un fascicolo e denuncia il sito, sostenendo che NON può affermare di offrire "consigli affidabili di viaggiatori reali". Nell'ottobre del 2012,  Il Tribunale Civile dell'isola di Lewis, nelle Ebridi, ha affermato il diritto di chi si ritiene danneggiato da una recensione negativa fasulla di rivalersi non solo sull'autore ma anche sul sito che lo ospita.
Inoltre il problema, non termina qui. Anche quando parliamo di recensioni vere. Troppo spesso si leggono recensioni "verbose" e "petulanti" che esprimono più esibizionismo che competenza culinaria. Ognuno, su questi siti, al sicuro dietro all'anonimato, si può permettere di scrivere qualunque cosa, al di là di ogni diritto di critica. Ognuno qua si trasforma in un novello Veronelli, magari perchè ha mangiato due volte nella vita in una stella Michelin.
Mai nessuno di questi moderni critici che  abbia il coraggio di affrontare il ristoratore e di dirgli, garbatamente e in faccia che non si è trovato bene a pranzo/cena, descrivendo difetti dei piatti e/o del servizio.
Ora capite la mia scelta di parlare SOLO dei posti che mi hanno convinto POSITIVAMENTE, senza dover per forza avere la pretesa, da semplice appassionato e gourmet, di andare insegnare il mestiere agli altri.

Vostro "Informatore enogastronomico"
Davide Monorchio
(non anonimo!)

giovedì 4 luglio 2013

Ristorante Dulcis Vitis - Alba (CN)

E' da tanto tempo che desideravo segnalarvi questo ristorante in Alba, gestito da un estroso chef di nome Bruno Cingolani. Il motivo per cui non avevo ancora scritto nulla su Bruno ed il suo lavoro...è perchè non è facile catalogarlo in una recensione, per quanto articolata possa essere.
Si comincia dall'insegna, che ricorda a tutti la teoria "junghiana" sulla dualità dell'essere (ricordate "Jocker" in Full Metal jacket? Quello con la scritta "born to kill" sull'elmetto e la spilla della pace sulla giacca?). Essa recita, proditoriamente, pesce e tartufi. Ebbene si, qua la cucina di Langa incontra la passione dello chef per il pesce, cucinato rigorosamente fresco.
Ma al di là di questo, parlate cinque minuti con lo chef, che vi accoglie nel suo ristorante e al tavolo, e avrete un idea della sua passione o meglio della sua ossessione per la materia prima, qualunque essa sia. Nessun compromesso: dal coniglio al pesce, dal pane alle verdure, Bruno hai suoi fornitori, in alcuni casi addirittura in esclusiva. Vi parlerà con passione di qualunque cosa, dall'olio di oliva extravergine nelle sue cultivar, alle lievitazioni naturali.
La tecnica di Bruno è sopraffina: per lui cucinare significa rispettare questa materia prima, con cotture fatte in modo per preservare i sapori, non alterarli e restituirli al palato del gourmet. 
Il menù, pertanto, rispecchia la disponibilità della materia prima fresca e questo significa una stagionalità molto estrema, senza proposte fisse ma anzi, con una grande voglia di sperimentare e di provare nuove vie gastronomiche.
Vi voglio raccontare un solo piatto: tajerin all'uovo con ovuli reali freschi e tartufo bianco d'Alba. Un piatto che preparò per me e un amico (altro chef) quasi un anno fa. Nella mia vita mi ricordo due piatti indimenticabili: questo e una zuppa al tartufo nero preparata da Paul Bocusse.
Ottima scelta di vini, piemontesi e non solo ed ampia scelta di distillati, dalle grappe ai grandi rum, passando per eccellenti selezioni di whisky. Il conto è adeguato alla qualità del posto ma l'esperienza potrebbe rivelarsi indimenticabile. Assolutamente consigliata la prenotazione....astenersi perditempo!

Dulcis VitisDi Cingolani Bruno
Via Rattazzi, 7-7/A, Alba


   
     Lo chef Bruno Cingolani con un prezioso carico di tartufi


   Un piatto indimenticabile: taglierini all'uovo con tartufo e ovulo reale!