Oggi parliamo di una delle paste piú famose del piemonte, i "tajarin", ovvero una tagliatella fine che in passato sapienti mani femminili tagliavano addirittura al coltello, arrotolando delicatamente la sottile sfoglia infarinata su se stessa. Oggi questo tipo di preparazione é sempre piú rara per via della sua difficoltá realizzativa e sempre piú massaie e (ahimé) ristoratori preferiscono utilizzare le macchine per la pasta.
Di seguito trovate una variante dei tajarin al ragú di salsiccia che qui propongo con la salsiccia di Brá. Essendo una salsiccia di manzo e non di maiale il gusto cambia decisamente. Potrete anche realizzarla con una normale salsiccia di maiale ma...non avrete mai lo stesso risultato.
Ingredienti per 4 persone
Per la pasta:
400 g di farina
4 tuorli d'uovo
Per il sugo:
300 gr. di Salsiccia di Brá
1 cipolla
1 carota
1 costa di sedano
1 spicchio d'aglio
1 rametto di rosmarino
Olio di oliva extra vergine
Salsa di pomodoro
sale e pepe
Preparazione:
Spelate la salsiccia e tritatela finemente con le rebbie di una forchetta o usate un tritatutto. Fatela rosolare a fuoco vivo con un trito di sedano, carota, cipolla, aglio (privato dell'anima) e rosmarino. Fate andare per 10 minuti girando spesso e poi unite la salsa di pomodoro (1 bicchiere circa, non esagerate). Lascciate cuocere a fuoco lento per un ora.
Su un piano pulito mettete la farina a fontana ,aggiugete le uova (solo i tuorli!) e impastate lavorando fino ad ottenere una pasta liscia e omogenea. Se vedete che é troppo dura aggiunte un altro tuorlo d'uovo. La tradizione vuole che la pasta si tiri sottilissima con un mattarello e la si tagli al coltello...ma vi capisco! Usate pure la macchina per realizzare una sfoglia sottilissima e poi tagliarla realizzando tagliatelle fini, larghe 3 mm circa) che stenderete ad asciugare.
Fate bollire l'acqua e cuocete i tajarin per 2/3 minuti, al dente, scolateli, conditeli con il sugo e serviteli con parmiglano reggiano "vacche rosse" rigorosamente a parte per chi vuole aggiungerlo.
Buon appetito!