Recensire un “mostro sacro” come il ristorante “Bardon del Belbo” non è affatto cosa facile. In effetti non c’è guida gastronomica che non ne parli, tutte in toni più o meno entusiasti. Cosa posso aggiungere io di quanto non sia già stato detto e scritto? Poi, però, mi sono domandato quale differenza ci sia tra il nostro blog e le guide e mi sono ricordato che...il lettore del blog può non essere d’accordo con ciò che il blogger scrive e, di conseguenza, esprimere un suo personale giudizio in maniera pressoché istantanea. Quando invece leggete un giudizio su di una guida... non può fare altro che non comprarla più.qwere
Bene, che dire quindi? Prima di tutto che ci troviamo di fronte alla famiglia Bardon, alla quinta generazione di ristoratori, gente del mestiere. L’anima di questo ristorante sono Gino e suo fratello Andrea e, in cucina, la mamma Anna coadiuvata da un giovane cuoco, Andrea. Per quale motivo si viene da Bardon? Per la cucina? Per l’enorme carta dei vini? Per la professionalità del personale? Per qualunque motivo veniate qua, diciamo che scommettete sempre sul sicuro. Certamente non si viene qui in Valle San Giovanni per provare una cucina piemontese come si suol dire... “rivisitata”. No, qui la cucina è integralmente piemontese, tradizionale e ripetitiva: stagione dopo stagione le pietanze variano a seconda della disponibilità delle materie prime ma la proposta è sostanzialmente immutata.
Cominciamo dal carrello degli antipasti, dal classico vitello tonnato, ad una favolosa insalata russa, ed un interessante carpionata di pollo, verdure e uova (tipicamente preparata nel periodo estivo) oppure un buon cotechino con la fonduta (tipicamente invernale, of course!) e, se non volete sbagliare, ordinate una buona carne cruda di fassona piemontese battuta al coltello. Tra i primi campeggiano i ravioli quadri monferrini, proposti con vari condimenti, così come i tajarin. In stagione tutti i primi vengono ovviamente proposti con tartufo bianco d’Alba. Personalmente trovo squisiti gli gnocchi con sugo di pomodoro fresco e basilico. Tutta la pasta viene rigorosamente preparata in casa ogni giovedì.
Tra i secondi una citazione a parte secondo me va fatta per le eccezionali costine di maiale al barbera, un piatto semplice ma particolarmente gustoso. Le costine, cotte nel vino, si sciolgono letteralmente in bocca. Se siete in vena di piatti più “leggeri” vi consiglio lo stinco di vitello al forno oppure ancora il pollo alle olive.
Anche tra i dessert la tradizione regna incontrastata: bonet al cioccolato, mattone di canelli oppure le pesche al moscato. Il carrello dei formaggi prevede un’ampia scelta di formaggi piemontesi con qualche escursione fuori regione e vengono sempre serviti con miele e cugnà.
La carta dei vini è immensa, con una profondità davvero importante. Sempre aggiornata, da la possibilità (a chi può spendere) di accostarsi a grandi vini nazionali ed esteri e l’opportunità (a chi ha disponibilità inferiori) di accostarsi a buone bottiglie con ricarichi contenuti. La scelta dei distillati è eccellente... con un unica critica: perchè non fare anche una carta dei distillati?
Si spende circa € 30/40,00 vini esclusi.
Del Belbo da Bardon
Via Valle Asinari, 25
tel. 0141 831340
Chiuso Mercoledì e Giovedì tutto
Ferie: tra dicembre e gennaio e da Ferragosto fino al 22 agosto
Carte di credito: tutte
Suggerita prenotazione nei mesi ottobre/novembre
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